Resto al SUD
L’agevolazione “Resto al Sud” è una misura del governo per incentivare la nascita e lo sviluppo di nuove realtà imprenditoriali e libero professionali nel Mezzogiorno. I fondi disponibili ammontano a un miliardo e 250 milioni di euro. Non ci sono bandi, scadenze o graduatorie: le domande vengono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo entro 60 giorni dalla presentazione. A cinque anni dalla sua nascita, l’incentivo ha aiutato la nascita di più di 14mila imprese finanziate e più di 51mila posti di lavoro. Con oltre 400mila domande presentate a Invitalia, gli investimenti attivati sono pari a quasi un miliardo di euro per 766 milioni di agevolazioni erogate. La regione più attiva è la Campania (7.042 imprese), seguita subito dopo dalla Sicilia (2.192). Fanalino di coda la Calabria (1.960).
La misura consiste in una serie di contributi economici, di cui una parte a fondo perduto, e una dotazione di un miliardo e 250mila euro. Le domande possono essere inoltrate online tramite il portale web di Invitalia, previa registrazione.
L'agevolazione è attiva nei seguenti territori:
- Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia;
- nelle aree del Centro colpite dal sisma: Lazio, Marche, Umbria;
- nelle isole marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.
La misura è destinata ai giovani di età compresa tra i 18 e i 55 anni.
Per richiedere i contributi sono necessari i seguenti requisiti:
- età compresa tra i 18 e i 55 anni;
- residenti nei territori dove è attiva la misura o trasferiti entro 60 giorni dall’eventuale approvazione della domanda (entro 120 giorni per coloro che risiedono all’estero);
- no rapporto di lavoro a tempo indeterminato per la durata del finanziamento;
- no titolari di altra attività di impresa in esercizio a partire dal 21 giugno 2017;
- no beneficiari, negli ultimi 3 anni, di altre misure nazionali per l’autoimprenditorialità;
- hanno o intendono costituire imprese individuali o società (cooperative comprese) con sede legale nelle zone dove è attiva l’agevolazione:
- attività già costituite: con data di nascita successiva al 21 giugno 2017;
- attività costiuende: entro 60 giorni (120 per chi è residente all’estero) all’esito positivo della domanda.
Anche i liberi professionisti che non risultano titolari di partita Iva nei 12 mesi antecedenti la presentazione della domanda, per lo svolgimento di un’attività analoga a quella richiesta, potranno chiedere i contributi di “Resto al Sud” (il codice Ateco non deve essere uguale fino alla terza cifra di classificazione delle attività economiche).
Le spese che rientrano nei finanziamenti sono le seguenti:
-
ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili (fino al 30% massimo delle spese);
-
macchinari, impianti e attrezzature nuovi;
-
programmi di informatica e servizi per informazione, comunicazione e tecnologie;
-
20% massimo per spese di gestione tra cui:
-
materie prime;
-
materiali di consumo;
-
utenze;
-
canoni di locazione, di leasing;
-
assicurazioni.
Non sono invece comprese le spese per la progettazione, per le attività promozionali, per le consulenze e per il personale dipendente.
Per presentare domanda e richiedere l'agevolazione è necessario:
- avere un’identità digitale (SPID, CNS, CIE) per accedere alla piattaforma;
- accedere all’area riservata e compilare online la domanda, caricando business plan e allegati;
- avere una firma digitale e un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).
Alla fine della compilazione della domanda e dell’invio di tutti i documenti necessari, la piattaforma assegnerà un protocollo elettronico.
Le attività finanziabili dai contributi "Resto al Sud" sono:
- le attività produttive per i seguenti settori: industria, artigianato, trasformazione prodotti agricoli, pesca e acquacoltura;
- le forniture di servizi per imprese e persone;
- attività legate al turismo e al commercio;
- attività libero professionali (sia di tipo individuale che societario).
Le attività agricole sono invece escluse.
Sono coperte fino al 100% delle spese, con un finanziamento massimo di 50mila euro per ogni richiedente. Nel caso di società composte da quattro soci, il finanziamento può arrivare fino a 200mila euro, mentre per le imprese esercitate in forma individuale il massimo è di 60mila euro.
È inoltre previsto un ulteriore contributo per supportare il fabbisogno circolante:
- 15mila euro per le ditte individuali e le attività professionali individuali;
- fino a 40mila euro per le società.
I contributi saranno erogati solo al completamento del programma di spesa.
Le agevolazioni coprono il 100% delle spese e sono suddivise così:
- 50% contributo a fondo perduto
- 50% finanziamento bancario, con garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi sono totalmente a carico di Invitalia.
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